martedì 21 marzo 2017

ANCHE QUEST' ANNO CONTINUA LA COLLABORAZIONE CON LA MRO CHE ABBIAMO SOSTENUTO CON LE DONAZIONI DEL 5X1000 DELL'ANNO 2013 AMMONTANTI AD EURO 24.266,07 e SIAMO FELICI DI COMUNICARVI CHE

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La Marina Romoli Onlus (MRO) ha da poco sponsorizzato un nuovo progetto di ricerca favorendo la collaborazione tra due università americane, la Case Western Reserve University (CWRU) e l’ Ohio State University (OSU). Il contributo erogato è stato di 50.000 dollari ( 25.000$ per CWRU e 25.000$ per OSU).

Il titolo del progetto supportato è:
“Promuovere la riorganizzazione funzionale nel midollo spinale lesionato utilizzando una strategia combinata per massimizzare il recupero.”. La ricerca sarà supervisionata dal Prof. Jerry Silver, ricercatore principale per la CWRU e dal Dr. Andrea Tedeschi, ricercatore principale per l’OSU.

Questo progetto di ricerca, in caso di successo, ci porterà molto più vicino a trovare terapie per invertire la paralisi sia in fase acuta che in fase cronica. (Per maggiori dettagli leggere il riassunto del progetto di ricerca sotto riportato).

Riassunto del progetto:

Problema:
Le lesioni al midollo spinale danneggiano le fibre nervose (dette “assoni”) ascendenti e discendenti, ciò causa la perdita di funzioni motorie e sensoriali.

Target: Promuovere la riorganizzazione funzionale nel midollo spinale lesionato utilizzando una strategia combinata per massimizzare il recupero.

Goal:
Valutare l’efficacia terapeutica della combinazione di Intracellular Sigma Peptide (ISP) con Pregabalin.

Le lesioni del sistema nervoso centrale (SNC) causano permanenti deficit motori, sensoriali e cognitivi a causa della limitata capacità di riparazione del SNC. Al momento non esistono ancora terapie efficaci per ottenere un recupero funzionale negli individui che hanno avuto un danno al midollo spinale. Tuttavia negli ultimi decenni è stato fatto un considerevole sforzo di ricerca per comprendere i meccanismi cellulari e molecolari che controllano la mancata rigenerazione delle fibre nervose. Numerosi studi hanno dimostrato che la presenza di un ambiente ostile e di uno scarso potenziale rigenerativo intrinseco nella maggior parte dei neuroni del SNC sono responsabili della mancata rigenerazione e della conseguente mancanza di recupero funzionale nei mammiferi adulti. Un’ipotesi intrigante che aiuta a spiegare la mancata rigenerazione specialmente quando la lesione diventa cronica è che le estremità degli assoni tranciati sembrano formare una sorta di legame sinaptico con cellule precursori della  glia nella zona della lesione il che li intrappola indefinitivamente (Filous et al., 2014). Al fine massimizzare il potenziale per una rigenerazione funzionale sarà necessario rilasciare questo “freno” e superare simultaneamente barriere alla rigenerazione intrinseche ed estrinseche. Quindi una singola strategia è improbabile che possa portare ad una completa riparazione del sistema nervoso centrale danneggiato. La disposizione temporale e spaziale dei meccanismi neuronali intrinsechi ed estrinsechi è cruciale per lo sviluppo di strategie aventi lo scopo di creare condizioni più favorevoli ad ottenere un recupero funzionale.

Attraverso la diminuzione dell’interazione con substrati ricchi di CSPG  (Chondroitin sulfate proteoglycans), una delle maggiori barriere estrinseche alla rigenerazione, l’amministrazione di un peptide membrana-permeabile (Intracellular Sigma Peptide: ISP) che si lega e disattiva “protein tyrosine phosphatase σ (PTPσ)” ha consentito un sostanziale recupero in ratti dopo una lesione contusiva severa del midollo spinale (Lang et al., 2015). L’intenso germogliare di fibre serotonergiche al di sotto della lesione è correlato ad un recupero funzionale in questi animali (Lang et al., 2015). Studi in vitro hanno mostrato che ISP ha un effetto notevole anche sui neuroni sensoriali adulti col risultato di farli  rigenerare attraverso una potente barriera inibitoria di CSPG. Tuttavia l’effetto di ISP sugli assoni sensoriali in vivo deve ancora essere testato. Pregabalin (PGB), un potente gabapentinoide comunemente usato nel trattamento del dolore neuropatico dopo una lesione midollare, si è rivelato efficace nel promuovere una robusta rigenerazione delle fibre sensoriali ascendenti in topi adulti dopo una lesione  midollare  boccando  Alpha2delta2, un ricettore neuronale che è anche un componente critico dell’intrinseco “freno” molecolare della crescita assonale (Tedeschi et al., 2016).

L’obiettivo di questo studio e di valutare la potenzialmente forte sinergia terapeutica della combinazione di ISP con Pregabalin per massimizzare la riorganizzazione funzionale e strutturale in acuto, ma specialmente in modelli sperimentali di lesione midollare cronica. Se questo studio avrà successo potrebbe avere un impatto significativo nel futuro trattamento clinico per promuovere il recupero neurologico in pazienti con lesione midollare.
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